domenica 14 giugno 2015

Ricordo di Maurizio Arcieri

Carissimi lettori,

oggi vi offriamo un'anteprima dell'articolo a cura di Luca Selvini  che appare sul n° 88 della nostra rivista  che potete richiedere collegandovi a www.jamboreemagazine.it 

«Quando morirò non cambierà nulla per la musica italiana. Spero di cambiare qualcosa per la musica celeste» - Maurizio

Lo scorso 29 gennaio a Laveno, in provincia di Varese ci lasciava per sempre a causa di un male incurabile Maurizio Arcieri, popolare cantante, performer e ideatore di programmi televisivi conosciuto anche con il solo nome di Maurizio.
Era nato a Milano il 30 aprile 1942 e da anni viveva con la moglie Cristina Moser in una casa di Castelveccana, nell’Alto Varesotto, anche se era sempre attivo artisticamente con i Krisma, il duo da lui fondato insieme a Cristina.

La sua carriera prende il via nei primissimi anni sessanta con alcune esperienze amatoriali come cantante, e nel 1964 dà vita al gruppo beat dei New Dada con Renato “Renè” Vignocchi e Franco Jadanza (chitarre), Ferruccio “Ferry” Sansoni (organo), Giorgio Fazzini (basso) e Riki Rebaioli (batteria), sostituito poi da Franco “Pupo” Longo, in precedenza con il gruppo dei Dandies.

Dopo aver firmato un contratto per l’etichetta Bluebell e stretto un rapporto manageriale con l’impresario Leo Watcher, i New Dada fanno da spalla ai Beatles durante le tre date della loro tournée italiana del giugno 1965 esibendosi a Milano, Genova e Roma e incidono nel giro di un anno e mezzo una serie di 45 giri di successo, tra cui L’amore vero, Batti i pugni, I’ll go crazy, più un LP.

Un litigio tra i componenti e una disputa legale portano però allo sfascio del gruppo alla fine del 1966; Arcieri e Pupo Longo riorganizzano i New Dada con il bassista Giandomenico Crescentini, il chitarrista Gilberto Ziglioli e l’organista Roberto Rossetto e nella primavera successiva esce il 45 giri Lady Jane/T’amo da morire attribuito però al solo Maurizio, in pratica la band a questo punto cessa di fatto di esistere e il cantante inizia la sua carriera da solista.

Dopo un ultimo singolo per la Bluebell intitolato Ballerina (cover di “Pretty Ballerina” dei Left Banke) Maurizio firma un contratto con laJoker e incide Il comizio (di Maurizio); nel mese di maggio del 1968 incontra e stringe amicizia con Jimi Hendrix in tour in Italia poi in giugno partecipa al Disco Per L’Estate e ottiene un grandissimo successo con la canzone Cinque minuti e poi... presentata nelle serate dal vivo in tutta Italia con l’accompagnamento del gruppo inglese dei Dave Anthony’s Moods.

Nei due anni successivi realizza una manciata di singoli fortunati come Elizabeth,  24 ore spese bene con amore (“Spinning Wheels” dei Blood Sweat & Tears) e L'amore è blu… ma ci sei tu; in questo periodo, all'apice della popolarità intraprende la carriera di attore di fotoromanzi recitando anche nel film “Quelli belli siamo noi” uscito nel 1970, dove compare anche il gruppo spalla formato da musicisti neri con alla batteria Steve Ferrone, e sempre in quell’anno viene pubblicato il suo primo LP da solista intitolato semplicemente “Maurizio” edito dalla Polydor, l’etichetta alla quale nel frattempo il cantante si è legato e che in pratica raccoglie tutti i singoli precedenti.

Il nuovo decennio si inaugura con una produzione discografica orientata sempre di più verso un suono pop raffinato e ben costruito, ben espresso in brani come Il Mare tra le mani o L’uomo e la matita, entrambi realizzati nel 1971, poi due anni dopo viene dato alle stampe il 33 giri “Trasparenze” un lavoro interessante che intreccia pop, sperimentazione, spunti jazzistici e rock progressivo.

..continua sul n°88 di Jamboree Magazine.  








  


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