sabato 31 ottobre 2015

The Angels

Carissimi lettori,

oggi vi offriamo un'anteprima dell'articolo che appare sul n° 89 della nostra rivista che potete richiedere collegandovi a www.jamboreemagazine.it

Gli anni a cavallo tra cinquanta e sessanta, sono stati molto favorevoli per i gruppi femminili e si vedano a tal proposito formazioni quali Shirelles, Ronettes, Chantels e tante altre.

Le Angels, tuttora in attività dal 1961, sono ricordate soprattutto per il loro successo del 1963, My Boyfriend’s Back, ma la loro storia parte da più lontano, dal 1960, quando le sorelle Barbara “Bibs” e Phyllis “Jiggs” Allbut, insieme a Bernardette Carrol e Linda Malzone formano le Starlets a Orange, New Jersey, città natale delle sorelle.

Il gruppo incide un singolo per l’oscura etichetta Astro; si tratta del classico P.S I Love You di Johnny Mercer (recante sul retro Where Is My Love Tonight), portato al successo nel 1934 dal crooner Rudy Vallee e successivamente riproposto in innumerevoli versioni.

Il disco non ottiene alcun seguito (ci sarà una seconda possibilità per le ragazze, con Romeo And Juliet, sempre nel ’60) e poco tempo dopo la Malzone cede il posto a Linda Jansen; per giunta il manager Tom DeCillis decide di fare a meno anche di Bernadette Carrol (che avrà un suo lieve successo personale nel 1964 con Party Girl, inciso per la Laurie).

A questo punto le Angels hanno definito l’organico. 
Le cose non vanno bene però, le ormai ex-Starlets falliscono qualche audizione, compresa una con l’importante produttore Gerry Granahan, per cui non resta che tornare agli studi (Barbara viene accettata alla prestigiosa Juilliard School).

Decidono poi di tornare in scena; nel 1961 incidono un nastro dimostrativo contenente la classica Till, successo per Roger Williams qualche anno prima (nota anche nell’edizione di Percy Faith); la versione delle Angels è molto dolce e attira l’attenzione proprio di Gerry Granahan che le ingaggia per la sua etichetta, la Caprice.


..continua sul n°89 di Jamboree Magazine.

sabato 10 ottobre 2015

YUL BRYNNER

Carissimi lettori,

oggi vi offriamo un'anteprima dell'articolo a cura di Agostino Bono che appare sul n° 89 della nostra rivista  che potete richiedere collegandovi a www.jamboreemagazine.it 

Lost stars of Hollywood

Era calvo, aveva una voce piuttosto dura ed agli inizi della sua carriera parlava un inglese stentato.

Nonostante ciò, diventò uno degli attori simbolo dell’età d’oro del cinema americano.

 I ruoli che lo resero celebre furono Ramses II, nel kolossal storico di Cecil B. De Mille, I dieci comandamenti, e il re del Siam, Mongkut, nel musical Il Re ed io.

Quest’ultimo ruolo, che interpretò per oltre trent’anni anche in teatro, gli valse due Tony Awards ed un Oscar come miglior attore protagonista.

Fino ad oggi, nessun altro attore ha ottenuto tali riconoscimenti per aver interpretato lo stesso personaggio in teatro ed al cinema.

Nacque nella città russa di Vladivostok nel 1920.

Il padre Boris abbandonò la famiglia nel 1923 a causa di una relazione con un’attrice di teatro moscovita.

La madre Maruosia decise di trasferirsi in Cina con il piccolo Yul e l’altra figlia, Vera.

Nel 1932, temendo una guerra tra Cina e Giappone, i tre si trasferirono a Parigi.

Nella capitale francese, Yul e la sorella cominciarono a lavorare in alcuni nightclub  russi.

Lui suonava la chitarra e lei cantava canzoni del paese di origine.

Nel tempo libero riuscì a lavorare, come trapezista, in un circo francese.

La sorella si trasferì dopo alcuni anni negli Stati Uniti: il fratello e la mamma la seguirono nel 1940 quando
arrivarono a New York a bordo della SS President Cleveland.

Vera si era, nel frattempo, affermata come cantante, arrivando a recitare nell’opera The consul a Broadway nel 1950.

Quando gli Stati Uniti entrarono in guerra, lavorò come presentatore in lingua francese per la radio dell’Office of War Information.

Si trattava di programmi di propaganda che venivano trasmessi nella Francia occupata dalle truppe tedesche.

Nello stesso periodo, cominciò a studiare recitazione con il maestro russo Michael Checkhov e nel 1941, debuttò a Broadway in una commedia di Shakespeare, Twelfth Night.

Nel 1944, si sposò con l’attrice Virginia Gilmore (1919-1985) e ottenne un contratto da regista CBS.
nell’appena creata rete televisiva

Di li a poco, avrebbe diretto, fra gli altri, alcuni episodi del celebre programma Studio One (in onda dal 1948 al 1958).

Nel 1949, esordì, da attore, al cinema nel noir Il porto di New York.

Un anno dopo, fece un provino per il musical Il re ed io che Rodgers and Hammerstein avrebbero di li a poco proposto in teatro.

Dopo aver letto la sceneggiatura, rimase favorevolmente impressionato dal personaggio di Mongkut, re del Siam, e finì con ottenere il ruolo che avrebbe cambiato in positivo la sua vita professionale sul grande schermo ed in teatro (dal 1951 al 1985 interpretò per ben 4265 volte la parte in teatro sia negli Stati Uniti che in Europa).

Nel 1956, recitò nella versione cinematografica, Il re ed io, al fianco di Deborah Kerr; nel 1972, fu anche protagonista in una seria omonima, prodotta dalla CBS, che, tuttavia, andò in onda per una sola stagione.

Nel 1956, recitò, anche, al fianco di Ingrid Bergman in Anastasia, nei panni del  Generale Bunin che vuol far credere a tutti che la triste Anastasia sia in realtà la figlia dello zar Nicola II.

La Bergman ricevette l’Oscar come miglior attrice protagonista ma anche Yul impressionò positivamente critica e pubblico.

I film furono l’inizio di una luminosa carriera che durò sino alla seconda metà degli anni settanta.

Le opere migliori, tuttavia, rimangono i classici della fine degli anni cinquanta e gli inizi degli anni sessanta: Karamazov (1958), un dramma storico, tratto dal libro di Dostoevskij (I fratelli Karamazov) e basato sulle vicissitudini dell’omonima famiglia borghese nella Russia zarista nel 1870; I bucanieri (1959), nei panni del pirata Lafitte, dalla folta capigliatura nera, che stringe un'alleanza con il generale Jackson per salvare New Orleans; Salomone e la regina di Saba (1959) co-interpretato da Gina Lollobrigida nelle vesti della regina che seduce il saggio Salomone; I magnifici sette (1960) e Invito ad una sparatoria (1964), lo videro molto a suo agio in un genere, il western,  del quale sarebbe diventato uno delle icone nonostante i pochi film girati; Taras il Magnifico (1962) nei panni del comandante dell’esercito cosacco che tenta di conquistare una città polacca, e I re del Sole (1963) nel ruolo di Aquila Nera, capo di una tribù di nativi americani del Texas che si allea con i Maya per combattere un gruppo di invasori.