sabato 11 luglio 2015

I KAAMS

Carissimi lettori,

oggi vi offriamo un'anteprima dell'intervista a cura di Maurizio Maiotti che appare sul n° 88 della nostra rivista  che potete richiedere collegandovi a www.jamboreemagazine.it 

I KAAMS si formano a Bergamo nel 2009 e propongono un perfetto mix di garage, RnR, R&B e sfumature blues, il tutto avvolto da melodie 60’s alle quali è impossibile resistere.

Partiti come duo rilasciano il primo Ep “She’s a Killer” a marzo 2010 per Bedo/Dirty Water. Alla fine dello stesso anno un nuovo 7" “Choose Your Coffin - the Kaams vs the Monolithics” esce su Boss Hoss, distribuzione Area Pirata.

Il 2012 è un anno frenetico, un sacco di concerti in tutta Italia, Germania e Svizzera, e soprattutto il tanto atteso primo album: “Uwaga!” (LP/CD) esce per Area Pirata/Boss Hoss/Bedo. 

Nel Maggio 2013 la band va in tour in Inghilterra, e per la fine dell'anno tocca Francia, Belgio, Germania e Svizzera. 

Nuovo tour europeo nell'aprile 2014 con gli amici Snookys, e nuovo album “One To Six” (LP/CD), sempre per Area Pirata/Boss Hoss/Bedo, uscito ad ottobre dello stesso anno. 

Da qui in poi molte date del tour promozionale già fissate tra Nord e Sud Italia, Spagna e Francia. Ad agosto i nostri ripartiranno per l’ennesimo tour europeo.

Vorrei iniziare parlando dei quattro componenti e descrivere brevemente il percorso di ciascuno: studi, lavoro, hobby, aspirazioni nella vita.

Andrea: Ognuno di noi ha suonato in altri gruppi prima dei Kaams, siamo una band multigenerazionale e mal collocata logisticamente, ma nonostante questo teniamo duro. I nostri hobby vanno dal pugilato all'orto
botanica, e per vivere due su quattro passano otto ore al giorno di fronte ad un PC, uno è barista e l'altro fa il "trafigù" (come si dice dalle nostre parti). Più che aspirazioni direi obiettivi: continuare ad andare in giro divertendoci, senza pressioni, e fare ancora qualche disco.

Come nasce la vostra passione per il suono garage-sixties? E vi sentite parte di una scena?
Andrea: Per quanto riguarda me è sempre stata una sorta di reazione a catena: inizi ad ascoltare un gruppo Punk e scopri che quel pezzo che tanto ti piace è una cover di qualcuno venuto quindici/venti anni prima, quindi ti documenti e approfondisci. Poi ti invaghisci di quel determinato gruppo degli anni sessanta e scopri che molte cose vengono dal Blues e dal Soul, e via ancora a scavare. All’incirca è andata così. 
Parte di una scena non saprei, sicuramente tra Bergamo, Brescia e Milano c’è un bel fermento, gruppi più o meno interessanti e ottimi locali, tutta gente che come noi ha voglia di sbattersi e ha la stessa nostra
vocazione.

Il vostro repertorio come viene selezionato, quali sono le vostre fonti?
Andrea: Se intendi il repertorio live semplicemente facciamo i pezzi che secondo noi sono più validi e che ci divertono di più, se invece intendi le influenze direi che sono abbastanza variegate, non mi pongo mai limiti a priori, diciamo che i limiti si autodefiniscono all’interno dei miei gusti. Ascolto tanto e tanta roba diversa, poi cerco di rielaborare a modo mio.

..continua sul n°88 di Jamboree Magazine.



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