lunedì 8 settembre 2014

AUDREY HEPBURN

Carissimi lettori,

In attesa delle anticipazioni del n.86 di "Jamboree Magazine" di prossima uscita, pubblichiamo parte dell'articolo di Agostino Bono dal n. 67 ottobre-dicembre 2009
  
Lost Stars of Hollywood 

 
Una bellezza angelica, con un’eleganza ed una raffinatezza innate.

Vestiva meravigliosamente e le sue maniere da nobildonna la rendevano unica, dentro e fuori dallo schermo.

Era un attrice meravigliosa e, al tempo stesso, riservata che difficilmente amava parlare di se, nonostante i successi conseguiti.

Verso la fine della sua carriera, intraprese una missione: quella di portare le sofferenze di migliaia di bambini poveri e malati  all’attenzione del mondo.

Viaggiò, come ambasciatrice dell’Unicef, ovunque vi fosse un bambino malato, facendosi portavoce dei suoi problemi presso le Nazioni Unite.

Nel 1992, il Presidente degli Stati Uniti, George Bush, le conferì la Presidential Medal Of Freedom, un riconoscimento alla sua incessante attività umanitaria in giro per il pianeta.

 
Nacque il 4 maggio 1929 a Bruxelles, come Audrey Kathleen Ruston, dall’inglese Joseph Anthony Ruston e dalla baronessa olandese Ella Van Heemsttra.

La professione del padre, alto dirigente della Bank of England, comportò frequenti spostamenti per la famiglia, tra Olanda, Belgio e Gran Bretagna.

Nel 1935, i genitori divorziarono ed il padre, un simpatizzante nazista, lasciò la famiglia.

Per Audrey, molto legata al padre, furono anni molto difficili.

Anni dopo lo ritrovò a Dublino, grazie all’aiuto della Croce Rossa, e lo supportò economicamente fino alla fine dei suoi giorni.

Visse in Olanda durante la Seconda Guerra Mondiale, frequentando lezioni di danza e lavorando attivamente per la Resistenza.

Nel 1948, si trasferì a Londra con la madre, dove continuò a coltivare la passione per il ballo, prendendo lezioni da Marie Rambert.

La celebre insegnante le fece capire che, a causa dell’altezza e della malnutrizione sofferta durante la Guerra, le possibilità di diventare una ballerina di successo erano praticamente nulle.

La madre svolgeva lavori umili che non le consentivano di guadagnare tanto e, quindi, Audrey fu costretta a trovare un’altra fonte di sostentamento. Fu così che iniziò a recitare, iniziando un percorso artistico di assoluto rilievo.

Il suo primo film fu un documentario, “L’olandese in sette lezioni”, di Charles Huguenot Van der Linden.

Si alternò, quindi, per un paio di anni tra cinema e teatro, dove fu protagonista in una serie di musical di seconda fascia.

I primi ruoli furono tutt’altro che memorabili ma nel 1951, durante le riprese di Montecarlo Baby (Jean Boyer), incontrò la scrittrice Colette che la scelse per la versione teatrale del suo romanzo, Gigi.

Il debutto a Broadway avvenne il 24 novembre 1951.

La pièce riscosse un successo inaspettato e la prova dell’attrice fu superlativa, tanto che i pubblicitari decisero di cambiare l’insegna luminosa del Fulton Theatre di Broadway da “Gigi con Audrey Hepburn” a “Audrey Hepburn in Gigi”.

Secret People (Thorold Dickinson, 1952), accanto a Valentina Cortese, fu il primo film importante e l’ultimo girato in Europa, prima del trasferimento ad Hollywood.

Esordì in una delle commedie più famose della storia, Vacanze Romane (1953), diretta da William Wyler e co-interpretata da Gregory Peck.

Il ruolo della principessa, in visita nella Città Eterna, che si ribella contro le restrizioni del suo status per vivere una romantica avventura di ventiquattro ore,  ricevette un’accoglienza calorosa dal pubblico e attestati di stima dalla stampa specializzata.

Anche i giurati dell’Academy Award rimasero colpiti dalla performance della giovane debuttante e la premiarono con la statuetta, nella categoria miglior attrice protagonista, che quell’anno annoverava Ava Gardner, Leslie Caron, Deborah Kerr e Maggie Mc Namara.
 
Due leggende del grande schermo, Humphrey Bogart e William Holden, interpretarono i fratelli miliardari Larrabee, innamorati della figlia dell’autista di famiglia, Sabrina Fairchild (Audrey), nel film di Billy Wilder, Sabrina (1954).

L’attrice ricevette una nomination all’Oscar, ma la statuetta andò a Grace Kelly per La ragazza di Campagna (George Seaton, 1954), che, curiosamente, aveva anche, come protagonista maschile, William Holden.

Il guardaroba di Audrey venne curato dallo stilista francese Givenchy e, durante le riprese, iniziò, fra i due, un’amicizia ed una collaborazione professionale che sarebbero durate per anni.

Ormai artista affermata, collezionò una serie di ruoli importanti, diretta da alcuni dei registi migliori e accanto ad alcuni degli attori simbolo dell’epoca d’oro di Hollywood: Guerra e Pace (King Vidor, 1956), al fianco di Henry Fonda; Cenerentola a Parigi (Stanley Donen, 1957) che le fece coronare il sogno di danzare con Fred Astaire; Quelle Due (William Wyler, 1961), tratto dal testo teatrale di Lillian Hellman e co-interpretato da Shirley Mc Laine; Sciarada (Stanley Donen, 1963), finalmente in coppia con Cary Grant, dopo i rifiuti della celebre star inglese a recitare in Vacanze Romane e Sabrina; Insieme a Parigi (Richard Quine, 1964).



...continua su Jamboree Magazine n. 67 ottobre-dicembre 2009

in chiusura dell'articolo anche la filmografia completa.


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