sabato 9 agosto 2014

The Impressions

Carissimi lettori,
oggi vi offriamo un'anteprima dell'articolo a cura di Roberto Giuli che appare sul n° 85 della nostra rivista  che potete richiedere collegandovi a www.jamboreemagazine.com 

Gli Impressions, insieme a gruppi come Falcons e Sheppards, rappresentano al meglio un anello di congiunzione tra il doo-wop degli anni cinquanta e il soul dei sessanta.

Richard e Arthur Brooks (tenori) e il baritono Sam Golden (tra l’altro membro originale dagli esordi fino a oggi), sono tutti di Chattanooga, Tennessee; si trasferiscono giovanissimi a Chicago, dove formano i Roosters, insieme a un altro loro concittadino, Fred Cash.

Presto si uniscono Jerry Butler (1939), nativo del Mississippi ma subito trasferitosi nella windy city, distretto di Cabrini – Green e l’eccellente tenore Curtis Mayfield (1942 - 1999), chicagoano; i due hanno fatto parte dei Northern Jubilee Gospel Singers, nonché d’alcuni gruppi doo-wop come Quails (Butler) e Alphatones (Mayfield). 

Il manager Eddie Thomas, fa in modo che il gruppo sia contattato dalla Vee-Jay, la quale pubblica nel maggio 1958 il loro primo successo, For Your Precious Love, un’intensa ballad guidata dalla voce baritonale di Butler con qualche venatura gospel (n.3 delle classifiche r&b e n.11 in quelle pop).

Anche il retro, Sweet Was The Wine, in linea con atmosfere più tradizionalmente doo-wop, ha il suo momento di gloria, divenendo un classico dello street-corner singing.
                                                                     
Alla fine del 1958 Butler lascia per intraprendere la sua carriera solistica (avrà notevole successo con brani come He Will Break Your Heart del 1960 e scriverà, tra le altre cose, I’ve Been Loving You Too Long con Otis Redding nel 1965); viene
sostituito dall’ex-Rooster Fred Cash e la leadership del gruppo passa nelle mani di Curtis Mayfield, che metterà a frutto il suo talento per creare una serie di brani che restano nella colonna sonora degli anni sessanta, da Gipsy Woman (1961), a brani prettamente soul come la spensierata It’s Allright (1963) e la splendida People Get Ready (1965; eccellente risulta la versione acappella dei Persuasions, mentre Jeff Beck e Rod Stewart ne faranno una bella cover negli anni ottanta) o più tendenzialmente gospel come Amen (1965, ripresa da Otis Redding), fino a brani in cui la forza musicale si sposa con l’impegno politico, come I’m So Proud (1964) e We’re A Winner (1967), tutti incisi per la ABC-Paramount.

Nel frattempo Mayfield mette la sua penna a disposizione di Major Lance (Monkey Time, 1963), Jan Bradley (Mama Didn’t Lie, 1963) e Gene Chandler (Rainbow, 1963).





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