domenica 3 agosto 2014

Kaiser Special: A new criterion of motoring

Carissimi lettori,

oggi vi offriamo un'anteprima dell'articolo a cura di Clivio Tesorini che appare sul n° 85 della nostra rivista  che potete richiedere collegandovi a www.jamboreemagazine.com 


Henry J Kaiser è stato un uomo poliedrico, dalle mille idee e risorse; impegnato nel settore dell’alluminio, della sanità, nonché costruttore di navi da guerra (1940-45) e, ovviamente, di interessanti automobili passate alla storia per “l’anatomic design” e le innumerevoli eccentricità costruttive quali, per esempio, le famose “sliding doors” (porte scorrevoli) della Kaiser-Darrin 161.

Dopo aver fondato una società insieme a Joseph Frazer, verso la fine del ’45, i due businessmen iniziano a sviluppare un’automobile che verrà concretizzata a partire dall’anno successivo ed offerta al pubblico solamente nel 1947. 

Stiamo parlando della Kaiser Special, una sedan con quattro porte mossa da un propulsore a sei cilindri.

Sopra la Special troviamo poi l’allestimento Custom il quale, motoristicamente, non si discosta dal precedente, ma dal punto di vista costruttivo denota una maggiore cura ed innumerevoli optional esclusivi come il cruscotto in vera pelle, l’orologio, i posacenere ridisegnati, alcuni scomparti interni maggiorati, luci di cortesia ed un massiccio impiego di modanature cromate.

Grazie anche ad un mercato in piena crescita, già dal primo anno di attività le vendite della Kaiser-Frazer appaiono decisamente considerevoli, portando subito la factory alla ribalta nazionale!          

              Con il passare del tempo, però, le “Big Three”, (Ford, GM e Chrysler) riconvertono i propri impianti alla produzione civile, sfornando quantità di automobili davvero consistenti ed obbligando tutti i costruttori minori a sostenere ritmi concorrenziali elevatissimi così, intorno all’inizio degli anni ’50, la piccola Factory americana subisce un repentino calo delle vendite e, nonostante gli innumerevoli sforzi/restyling dei propri prodotti, nel 1955 chiude definitivamente i battenti nel Nord America per spostarsi in Argentina; senza però prima confezionare “ai posteri” un mezzo tanto esclusivo quanto unico: stiamo parlando della Kaiser Darrin 161...
Eccola in tutto il suo splendore!

SLIDING DOORS

Se avrete modo di contemplare una Kaiser Darrin dal vivo, state pur certi che non vi ricorderà né vi farà venire in mente nessun’altra automobile. 

Grazie al cofano lungo, alla calandra piccola e sinuosa (Pursed lips grille) alle porte scorrevoli ed alla capote bloccabile in tre diverse posizioni, la DKF 161 può infatti assomigliare solamente a se stessa!

 L’anteriore, che sembra esteticamente pronto a “darvi un bacio”, risulta infatti inconfondibile nonché tipico di questa stravagante creazione a stelle e strisce.

Assemblata in soli 435 esemplari, la maggioranza di essi appaiono tuttora circolanti, grazie sicuramente alla carrozzeria in vetroresina, alla concentrazione delle vendite in California ed alla bontà artistico-meccanica del progetto.

Ricca di accessori standard (come i sedili sdoppiati, la strumentazione sportiva ed il cambio “on the floor”), la Kaiser-Darrin stacca un prezzo di listino gravitante attorno ai 3.700 dollari, lievemente più alto della rivale Corvette, ma comunque allineato ai modelli d’entrata di marchi blasonati quali Cadillac (Series 62).

La prima auto sportiva americana di produzione di massa assemblata con la vetroresina (il prototipo è nato antecedentemente alla ‘Vette, NdA.), non è dunque mai stata dimenticata e, grazie all’affidabile 161 c.i. (2.6L) L-6 90 cavalli “Hurricane” di derivazione Willys, nonché ad un cambio manuale a tre marce, la Kaiser-Darrin appare ancora in grado di trasmettere emozioni inimitabili, entrando di fatto nell’olimpo del motorismo USA degli anni ’50, anche grazie alla limitatissima produzione durata appena un anno.

L’esemplare che potete ammirare sulle nostre pagine è il trentatreesimo costruito, nonché uno dei primi cinquanta ad aver ricevuto la particolare colorazione “Champagne White” con abbinamento di interni rossi appositamente personalizzati (Button Seats).

Posseduto dallo stesso proprietario per ben cinquantasei anni, nel 2012 è stato sottoposto ad un restauro totale in grado di riportarlo al proprio antico ed originalissimo splendore, sottolineato dalle sole 38.000 miglia documentate all’attivo.

Foto: Courtesy - RM Auctions



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