Carissimi lettori,
oggi vi offriamo un'anteprima dell'articolo a cura di Roberto Giuli che appare sul n° 90 della nostra rivista che potete richiedere collegandovi a www.jamboreemagazine.it
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Eccellenti esecutori di ballads, Lee Andrews And The Hearts
furono largamente apprezzati anche dal pubblico bianco.
Andrew “Lee Andrews” Thompson, nato nel 1938 a Goldsboro, North
Carolina (figlio d’arte avendo il padre Beechie militato nei Dixie
Hummingbirds), forma i Dreamers a Philadelphia nel 1952, insieme ai tenori Roy
Calhoun e Thomas “Butch” Curry, al baritono Jimmy McCalister ed al basso John
Young; il loro repertorio perlopiù ad andamento lento, è influenzato da gruppi
come Five Keys, Five Royales, Orioles e Ravens mentre la voce del leader
strizza l’occhio a Frank Sinatra e Nat “King” Cole.
All’inizio del 1954 i Dreamers effettuano un provino in un
programma condotto dal dj Kae Williams presso la stazione radio WHAT, dove
eseguono due brani, Maybe You’ll Be There (successo del 1948 per Gordon Jenkins) ed il classico Bells Of St.Mary.
Williams rimane impressionato favorevolmente, tanto da presentare il gruppo ai fratelli Bobby ed Eddie Heller, quest’ultimo proprietario della Rainbow Records presso la quale il gruppo è scritturato; cambiano quindi nome in Lee Andrews and the Hearts e, oltre ai brani eseguiti per Kae Williams (soprannominato “Jet Pilot”), incidono la cristallina White Cliffs Of Dover.
Williams rimane impressionato favorevolmente, tanto da presentare il gruppo ai fratelli Bobby ed Eddie Heller, quest’ultimo proprietario della Rainbow Records presso la quale il gruppo è scritturato; cambiano quindi nome in Lee Andrews and the Hearts e, oltre ai brani eseguiti per Kae Williams (soprannominato “Jet Pilot”), incidono la cristallina White Cliffs Of Dover.
Nel 1955 McCalister parte per il servizio militare e viene
rimpiazzato da Ted Weems, mentre Wendell Calhoun sostituisce John Young che
lascia di lì a poco.
Con il nuovo organico, firmano un contratto per la Gotham di
Ivan Ballin dove, a parte una versione di In My Lonely Room dei Larks
registrano, tra le altre cose, una prima versione di Try The Impossible e Long
Lonely Nights.
Quest’ultima, una ballad strappalacrime, viene reincisa e
pubblicata nel luglio 1957 dalla Mainline il cui proprietario, Jocko Henderson,
ne cede i diritti alla Chess; diviene un grande successo e raggiunge sia le
classifiche pop che r&b.
..continua sul n°90 di Jamboree Magazine.
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