sabato 4 giugno 2016

INTERVISTA A GRAZIANO ZOIA (dai Rocky+4 ai Cicisbei 70)

Carissimi lettori,

oggi vi offriamo un'anteprima dell'articolo a cura di Maurizio Maiotti e Graziano Dal Maso che appare 
sul n° 91 della nostra rivista  che potete richiedere collegandovi a www.jamboreemagazine.it


Fra i tanti complessi attivi in Italia negli anni ‘60 uno si è sicuramente distinto per l’originalità del nome e del costume di scena. Si tratta dei Cicisbei 70 di Gallarate, in provincia di Varese. 
Anche se solo per un breve periodo, legato esclusivamente alla collaborazione col cantante Franco Talò, i ragazzi indossavano splendidi abiti settecenteschi, con tanto di parrucche, come visibile sulle copertine dei singoli e in un paio di servizi fotografici.

Qualche mese fa, io e il mio collaboratore Graziano Dal Maso, abbiamo incontrato il cantante bassista dei Cicisbei 70, Graziano Zoia.

Lui e sua moglie ci hanno accolto con molto affetto in casa e davanti ad una scatola piena di foto ricordo abbiamo ripercorso la sua gioventù.

Graziano nasce a Gallarate nel 1941 e fin da giovanissimo si appassiona alla musica. Suo padre suonava il sassofono, mentre lo zio era direttore di una banda di paese.

Ci racconta che ascoltava con vivo interesse la radio e cantava per diletto i motivi che trasmettevano.

Quando poi conosce un amico pianista decidono di esibirsi insieme in alcuni spettacoli pomeridiani all’oratorio.

Ben presto si propone come cantante solista partecipando a vari concorsi per ‘voci nuove’ e portando spesso a casa il primo premio.

Grande successo lo ottiene al concorso ‘Ribalta d’Oro’, a Legnano, con il brano Diana di Paul Anka.

Notato dal maestro Bonicalzi viene subito ingaggiato nella sua orchestra Hot Jazz.

Intanto Graziano studia chitarra classica per poi passare al basso, strumento più facile da gestire per chi cantava. Il canto è per lui una dote innata ed è completamente autodidatta.

Da Hot Jazz diventano Rocky+4 e poi Cicisbei 70 quando inizia la collaborazione con Franco Talò, che reduce dall’evento ‘Un Disco per l’Estate’ cercava un gruppo nuovo.

E’ proprio Talò a proporre il nome e l’idea dei costumi, e con lui incidono subito un singolo.

Suonano spesso anche a Milano in posti come La Triennale, la Punta dell’Est e il Derby, tra l’altro dal vivo
senza le parrucche.

Purtroppo il sodalizio con Franco Talò dura poco tempo e le loro strade si dividono.

Siamo nel 1967 ed è anche l’anno in cui Graziano si sposa. I Cicisbei, con alcuni cambi di formazione, proseguono il proprio cammino fino al 1971.

Per tutto l’anno seguente accompagna Renato dei Profeti, mentre dal 1973 al 1975 riforma, con altri musicisti, i Cicisbei 70. Altri cambi di formazione e anche del nome, diventando Krishna Isa, formazione durata circa 7/8 mesi.

Nella seconda metà degli anni ‘70 Graziano con il gruppo Hydra incide due singoli e, con un repertorio a base di motivi ballabili, si esibisce in parecchi locali tra cui ‘La BussolaDomani’ di Viareggio, al fianco di artisti come Shel Shapiro, Little Tony, Decibel, i Panda, Loredana Bertè, Donatella Rettore ecc…

Segue poi una collaborazione con Enzo Iacchetti col quale, incide un album nel 1983, e lavorano un mese al Derby Club di Milano.

Con l’amico Marcello poi mette insieme un duo attivo dal 1983 fino ai primi anni ‘90.

Apre poi una produzione Video-Project a Besnate, con il socio chitarrista Claudio Ferrara, e fanno parecchio Off-Shore seguendo le gare di motoscafo.

Non mancano naturalmente vari lavori industriali, qualcosa per la TV e filmati istituzionali per le fiere. Chiude poi l’attività nel 1998 per malattia.

Quando gli abbiamo chiesto qual’è stato il periodo musicale migliore della sua carriera non ha esitato a dire quello tra il 1970-1971, la seconda formazione dei Cicisbei 70, dove militavano nel gruppo Adalberto Zappalà e Antonio Pastorello.

... ma vediamo ora con lui nel dettaglio la storia dei Cicisbei 70...

Siamo agli inizi del 1962, quando Gianni Bonicalzi, pianista e responsabile degli Hot Jazz - gruppo, già in voga dal 1959, che proponeva musica da ballo e melodico nelle varie sale del Gallaratese - legge sul giornale che il suo concittadino, il diciottenne Graziano Zoia, risultava vincitore della prestigiosa manifestazione canora ‘Ribalta d’Oro’ svoltasi a Legnano, e lo contatta immediatamente per inserirlo nel suo organico.

Graziano (voce, contrabbasso, chitarra) porta una ventata di rinnovamento nel loro repertorio inserendo anche il rock & roll (Diana, Il tuo bacio è come un rock, Tutti frutti, Stand by me, ecc…).

Debuttano al dancing ‘Argentina’ di Gallarate e con il passare del tempo e con qualche cambio di formazione, viene inserita anche una voce femminile, Bruna Moalli, e Graziano diviene il responsabile musicale.

Alla fine del 1962 si decide di cambiare nome al gruppo, Graziano grande appassionato di boxe propone Rocky+4 (vedi Rocky Graziano, pugile degli anni ’40), non mancano poi altri cambi di elementi.

Entrati nel 1963 cambiano i gusti musicali e la fisarmonica viene messa da parte per dare più importanza alle
chitarre. Graziano lascia il contrabbasso per la chitarra basso. Arriva alla chitarra solista Luigi “Gigi” Giudici.

L’anno seguente, mentre la musica beat si fa lentamente strada, Graziano decide di dare una svolta radicale al gruppo rivoluzionando il repertorio e con esso la formazione. Inserisce quindi Paride Valsesia alla batteria e voce e Giancarlo ‘Gianco’ Colombo alla chitarra ritmica e voce.

Nell’agosto del 1965 suonano alla ‘Taverna del Rosa’, un locale di Macugnaga, dove fanno amicizia con Paolo Santana Tollini, cantante e conduttore della Radio Svizzera Italiana. Paolo chiede a Graziano di scrivere una canzone per il concorso ‘Festival del Rosa’ e la canzone Macugnaga …e tu, eseguita dallo stesso Paolo accompagnato da Rocky+4, risulta essere la vincitrice del concorso realizzandone anche subito un singolo come Paolo con Rocky+4.

2 commenti:

  1. Tutto vero tranne la parte finale relativa a tale Santana che al Festival del Rosa ha partecipato come figura di terzo piano e con un ruolo non definito. Certamente non un successo e, del tutto falso che in quella occasione venne scritta la canzone del Rosa, lanciata poi dal Santana che, purtroppo per lui, il tentativo di essere un presentatore fallì miseramente così come il tentativo di essere un cantante. Vedere poi che ultimamente si è anche spacciato per direttore di RAI due fa semplicemente ridere. Chiedere in RAI per maggiori informazioni.

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    1. Non faccio commenti a questa persona le consiglio di informarsi meglio e poi perché non ha firmato quanto scritto? Mi dispiace perché l'avrei denunciata per calunnia e falsità, ma lei è una persona invidiosa e cattiva alla quale, non spreco altro tempo ma le lconsiglio di documentarsi e se ha il coraggio firmi con nome e cognome e se vuole sono disposto ad incontrarla e le mostrerò guardandola negli occhi il mio libro che raccoglie i miei anni di lavoro sia nella moda con Fiorucci che nella discografia con Polygram, DDD e per finire RAI e Tele Alto Milanese. A questo punto le auguro di non essere così cattivo poiché nella vita, prima o poi si paga tutto. Paolotollinisantana.

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