Carissimi lettori,
oggi vi offriamo un'anteprima dell'articolo a cura di Augusto Morini che appare sul n° 90 della nostra rivista che potete richiedere collegandovi a www.jamboreemagazine.it
Originario di Genova, dove vi nasce nel 1929, dalla metà
degli anni ’50 Franco Franchi è attivo professionalmente come cantante,
lavorando con varie orchestre, come quelle di Mario Bertolazzi e Gorni Kramer.
Nel contempo sviluppa l’attività di paroliere, che nel tempo lo porterà a
scrivere circa duecento canzoni in collaborazione con musicisti quali Riccardo
Rauchi, Santi Latora e Carlo Donida e, soprattutto, con i fratelli Gian Franco
e Gian Piero Reverberi, anch’essi originari di Genova.
Dalla primavera del 1958 inizia ad effettuare incisioni, in
qualità di voce solista del complesso di Riccardo Rauchi, cantando anche canzoni
napoletane e successi del momento nelle lingue francese e inglese.
Verso la
fine dell’anno ottiene un contratto come solista con l’etichetta Combo, presso
la quale resta fino alla
fine del 1960, pubblicando oltre venti 45 giri e numerosi Extended Play.
fine del 1960, pubblicando oltre venti 45 giri e numerosi Extended Play.
Le canzoni di questi dischi, spesso sue composizioni ma
anche ‘cover’ di successi di altri artisti, sono per la maggior parte
registrate con i Combos, la formazione ‘casalinga’ dell’etichetta, ma anche con
un altro gruppo denominato ‘Gli Ultimi Romantici’.
Di questi anni sono le partecipazioni a diverse ‘6 Giorni
della Canzone’, una gara canora che, come dice la denominazione, ha una durata
di sei giorni fra eliminatorie e finale, e che ha luogo a Milano per alcuni
anni, con la presenza di innumerevoli cantanti, noti e meno noti.
Dopo quella
del 1958 (la sua canzone non è nota), Franchi è presente in quella del 1960 con
Ogni giorno e quella del 1961 con Un passo dietro l’altro.
Dello stesso periodo
sono altre due partecipazioni alla manifestazione il ‘Burlamacco d’Oro’, che ha
luogo a Viareggio, con Permettete signorina (1960) e Qui e Un fuoco spento
(1961).
Fra il 1960 e il 1965 la sua produzione discografica si
riduce ad una manciata di singoli sulle etichette Red Record, Fontana,
Carosello e Primary. Per quest’ultima incide una curiosa versione della Celebre
mazurka variata, un noto brano strumentale per fisarmonica al quale associa e
canta un suo testo che, per essere adattato alla velocità della musica, risulta
quasi inintelligibile.
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