Carissimi lettori,
oggi vi offriamo un'anteprima dell'articolo a cura di Augusto Morini che appare sul n° 87 della nostra rivista che potete richiedere collegandovi a www.jamboreemagazine.it
Nato a Verona il 3 maggio 1948, Eugenio Zambelli si
appassiona al canto fin da piccolo e ha le prime esperienze all’asilo, cantando
con l’accompagnamento di un organo suonato dalla maestra.
Dalla metà degli anni
’50 inizia a partecipare a vari concorsi musicali locali e nel 1959 gli capita
di incrociare la concittadina Gigliola Cinquetti anch’essa impegnata a farsi
strada nel canto.
Verso la fine del 1961 viene notato dal musicista Ennio
Ottofaro il quale gli propone di diventare il cantante dei Kings, un gruppo
veronese alla ricerca di una voce solista.
Nel 1963 il cantante Teddy Reno è in
giro per l’Italia alla ricerca di nuovi talenti per il suo ‘Festival degli
Sconosciuti’ di Ariccia (Roma), giunto alla terza edizione.
Quando Reno è a
Verona i Kings si fanno ascoltare e passano la selezione. Però al momento dello
svolgimento del festival Eugenio viene iscritto come cantante solista col nome
Dino, il suo soprannome che usavano in famiglia in quanto il ragazzo
assomigliava al fidanzato di una zia, Dino, appunto, morto in un incidente
d’auto.
A questo punto i Kings vengono iscritti come il suo gruppo
d’accompagnamento. Con la canzone Un’anima pura i ragazzi vincono il Festival e
ben presto giungono a un contratto discografico con la RCA Italiana, la quale
li ingaggia come Dino e i Kings per la ARC, una nuova etichetta che è in
procinto di lanciare, dedicata alle nuove leve della musica italiana.
All’inizio del 1964 esce il primo singolo, a nome Dino e i Kings, con Eravamo
amici, scritta da Shel Shapiro dei Rokes. Il brano poi partecipa al Cantagiro,
nel girone B, ottiene un ottimo successo di pubblico e si guadagna un onorevole
secondo posto nella classifica ‘Giovani’.
In autunno il secondo singolo
contiene Te lo leggo negli occhi, scritto da Sergio Endrigo e a nome del solo
Dino, mentre il retro Cerca di capire, a nome Dino e i Kings, è una cover in
italiano di I should have known better dei Beatles.
Della primavera del 1965 è Il ballo della bussola, terzo
singolo nel quale Dino canta entrambi i pezzi col solo accompagnamento
orchestrale.
E’ un ottimo successo al Cantagiro di quell’anno ma nel frattempo
è maturata la scissione fra il cantante e i Kings, contrari alla linea scelta
da Dino e dalla ARC di utilizzare arrangiamenti orchestrali per le incisioni.
Comunque il cantante ha bisogno di un gruppo, che trova nei Misfits, sempre di
Verona, e che diventa la sua nuova band dal vivo col nome Rollicks.
Mentre nel 1964 aveva partecipato al film ‘La Congiuntura’,
cantando in un night Amico va con l’accompagnamento dei Kings e Te lo leggo
negli occhi, nel corso del 1965 Dino partecipa a ben quattro film: ‘Questo
pazzo, pazzo mondo della canzone’ dove canta Così come sei, ‘Menage
all'italiana’ dove, accompagnato dai Rollicks, canta La stella dell’addio e Ho
messo gli occhi su di te, ‘Altissima pressione’ del quale è interprete
principale e dove canta Il ragazzo di ghiaccio e infine ‘Le sedicenni’ dove
canta Sai sai sai.
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