Carissimi lettori,
oggi vi offriamo parte dell'articolo che
appare sul n° 82 della nostra rivista che potete richiedere
collegandovi a www.jamboreemagazine.com
Incontro Michele in una serata piovosa di fine
aprile a Cerro Maggiore (Mi), mentre sta per salire ancora una volta sul
palco a presentare il suo meraviglioso repertorio di indimenticabili successi anni 60,
in compagnia
di altri due “compagni di viaggio” in uno show tutto musica e
nostalgia dal titolo “Attenti
a quei 3” .
I compagni di viaggio risultano essere Dino e Sandro Giacobbe, supportati dalla magnifica orchestra di Dina Manfred.
Ci salutiamo con simpatia, anche in ricordo
delle belle serate trascorse insieme nelle varie località turistiche del
comasco e del lecchese.
Dove l'ho proposto, Michele ha riscosso sempre
un grosso successo di pubblico e di consensi sia per le canzoni
indimenticabili, sia per la sua simpatia contagiosa, ma soprattutto per la sua voce calda
ed inconfondibile.
E pensare che da bambino Michele, affascinato
dal rock and roll,
preferiva esibirsi nei palchi degli oratori liguri come ballerino di rock
acrobatico, finché una sera, nel teatro dell' oratorio di Virgo Potens (Sestri
Ponente), non presentandosi il cantante del gruppo, viene indirizzato sul
palco in sostituzione dell’assente.
La cosa gli piace, riscuote successo e la folgorazione di diventare cantante lo colpisce.
La cosa gli piace, riscuote successo e la folgorazione di diventare cantante lo colpisce.
Incomincia così la sua carriera con l'orchestra Zanti, studiando di giorno all'Istituto Nautico di Genova e cantando
la sera nei vari dancing liguri.
La sua fortuna sta nel aver conosciuto i
fratelli Reverberi che prima gli fanno incidere un 45
giri (etichetta Assolo) con i brani “Piango” e “Se
tu vorrai”, poi lo indirizzano alla RCA (anno 1962).
Quale è lo
spettacolo o la manifestazione canora alla quale ti senti più legato?
Senza dubbio il 'Cantagiro': per me è stata la manifestazione principe di quel periodo.
Partecipavo sempre sia per il meraviglioso contatto diretto con il pubblico e sia perché è stata una manifestazione che m'ha davvero portato fortuna!
Infatti Michele vince l'edizione 1963 nella
categoria 'Voci Nuove' con la ormai mitica 'Se mi
vuoi lasciare' che
in pochissimo tempo risulta essere una delle canzoni più popolari e gettonate
dell'estate (Quest'anno ricorre il 50° di
questa canzone che ancora tutti ricordano).
L’anno seguente di nuovo Cantagiro (questa volta
categoria Big) e di nuovo un grosso
successo che porta il titolo di 'Ti ringrazio perché’.
Michele, parlami dei gruppi che in quegli anni ti hanno accompagnato durante le tue innumerevoli tournée. (si dice circa 250 serate all'anno)
Innanzitutto devo ricordare i Michelangeli, un
quartetto composto da Giancarlo Trombetti
(chitarra solista), Italo di Bologna (chitarra acustica), Giorgio Lelli (basso) e
Fortunato Umali (batteria),l'unico genovese del gruppo.
Nel 1968 il complesso si sciolse anche perché
Giancarlo Trombetti, che tra parentesi collabora tuttora con me, decise di
esibirsi come solista.
Ho avuto poi modo di conoscere e di collaborare
per ben 12 anni con un altro quartetto, questa volta di Biella, gli Odissea. Alfredo
(chitarra basso), Jimmy (chitarra solista), Ennio Cinquina (tastiere) e Paolo
(batteria), sono stati fedeli e collaborativi compagni di viaggio per tutti
quegli anni.
Senza ombra di dubbio ad un brano arrangiato dai
fratelli Reverberi.
Un brano datato 1965 “Quando
parlo di te” che era la
facciata B del 45 giri 'Dite
a Laura che l'amo”, per il semplice motivo che è
stato il primo tentativo di Rhythm
and blues italiano ed anche
perché era veramente eccezionale!!!
...continua l'intervista sul n°82 di Jamboree Magazine con discografia italiana a cura di Augusto Morini
...continua l'intervista sul n°82 di Jamboree Magazine con discografia italiana a cura di Augusto Morini
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