sabato 8 novembre 2014

MICHELE - Intervista

Carissimi lettori,

oggi vi offriamo parte dell'articolo che appare sul n° 82 della nostra rivista che potete richiedere collegandovi a www.jamboreemagazine.com


Incontro Michele in una serata piovosa di fine aprile a Cerro Maggiore (Mi), mentre sta per salire ancora una volta sul palco a presentare il suo meraviglioso repertorio di indimenticabili successi anni 60, in compagnia di altri due “compagni di viaggio”  in uno show tutto musica e nostalgia dal titolo “Attenti a quei 3”.

I compagni di viaggio risultano essere Dino e Sandro Giacobbe, supportati dalla magnifica orchestra di Dina Manfred.

Ci salutiamo con simpatia, anche in ricordo delle belle serate trascorse insieme nelle varie località turistiche del comasco e del lecchese.

Dove l'ho proposto, Michele ha riscosso sempre un grosso successo di pubblico e di consensi sia per le canzoni indimenticabili, sia per la sua simpatia contagiosa, ma soprattutto per la sua voce calda ed inconfondibile.

E pensare che da bambino Michele, affascinato dal rock and roll, preferiva esibirsi nei palchi degli oratori liguri come ballerino di rock acrobatico, finché una sera, nel teatro dell' oratorio di Virgo Potens  (Sestri Ponente), non presentandosi il cantante del gruppo,  viene indirizzato sul palco in sostituzione dell’assente. 

La cosa gli piace, riscuote successo e la folgorazione di diventare cantante lo colpisce.
  

Incomincia così la sua carriera con l'orchestra Zanti, studiando di giorno all'Istituto Nautico di Genova e  cantando 
la sera nei vari dancing liguri.

La sua fortuna sta nel aver conosciuto i fratelli Reverberi che prima gli fanno incidere un 45 giri (etichetta Assolo) con i brani “Piango” e “Se tu vorrai”, poi lo indirizzano alla RCA (anno 1962).

Quale è lo spettacolo o la manifestazione canora alla quale ti senti più legato?

Senza dubbio il 'Cantagiro': per me è stata la manifestazione principe di quel periodo.
  




Partecipavo sempre sia per il meraviglioso contatto diretto con il pubblico e sia perché è stata una manifestazione che m'ha davvero portato fortuna!

Infatti Michele vince l'edizione 1963 nella categoria 'Voci Nuove' con la ormai mitica 'Se mi vuoi lasciare' che in pochissimo tempo risulta essere una delle canzoni più popolari e gettonate dell'estate (Quest'anno ricorre il 50° di questa canzone che ancora tutti ricordano).

L’anno seguente di nuovo Cantagiro (questa volta categoria Big) e di nuovo un grosso 
successo che porta il titolo di 'Ti ringrazio perché’.
   


Michele, parlami dei gruppi che in quegli anni ti hanno accompagnato durante le tue innumerevoli tournée. (si dice circa 250 serate all'anno)
  
Innanzitutto devo ricordare i Michelangeli, un quartetto composto da Giancarlo Trombetti
(chitarra solista), Italo di Bologna   (chitarra acustica), Giorgio Lelli (basso) e Fortunato Umali (batteria),l'unico genovese del gruppo.

Nel 1968 il complesso si sciolse anche perché Giancarlo Trombetti, che tra parentesi collabora tuttora con me, decise di esibirsi come solista.

Ho avuto poi modo di conoscere e di collaborare per ben 12 anni con un altro quartetto, questa volta di Biella, gli Odissea. Alfredo (chitarra basso), Jimmy (chitarra solista), Ennio Cinquina (tastiere) e Paolo (batteria), sono stati fedeli e collaborativi compagni di viaggio per tutti quegli anni.

  




A quale canzone del tuo repertorio ti senti più legato?

Senza ombra di dubbio ad un brano arrangiato dai fratelli Reverberi. 

Un brano datato 1965 “Quando parlo di te” che era la facciata B del 45 giri 'Dite a Laura che l'amo”,  per il semplice motivo che è stato il primo tentativo di Rhythm and blues italiano ed anche perché era veramente eccezionale!!!



...continua l'intervista sul n°82 di Jamboree Magazine con discografia italiana a cura di Augusto Morini











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