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oggi vi offriamo un'anteprima dell'articolo a cura di Augusto Morini che appare sul n° 87 della nostra rivista che potete richiedere collegandovi a www.jamboreemagazine.it
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Verso la fine degli anni ’50 era attiva a Baranzate di
Bollate (Milano) la ditta Cellograf-Simp, creata e diretta da Natale Sciascia,
specializzata nella lavorazione di materie plastiche.
Fra i prodotti finali commercializzati dalla ditta figuravano, ad esempio, targhe pubblicitarie per gelati e bevande, calendarietti pubblicitari, etichette pubblicitarie adesive e altro.
Fra i prodotti finali commercializzati dalla ditta figuravano, ad esempio, targhe pubblicitarie per gelati e bevande, calendarietti pubblicitari, etichette pubblicitarie adesive e altro.
Nel corso del 1959 Natale Sciascia, assiduo frequentatore
del dancing milanese ‘Arenella’, entra colà in contatto col clarinettista Felix
Cameroni e la sua orchestra, fra i componenti della quale figura anche Gino
Mescoli, giovane mantovano già da alcuni anni attivo a Milano come musicista,
compositore e arrangiatore.
In quel periodo stava guadagnando il favore del pubblico un
genere di 45 giri di plastica flessibile (detti poi comunemente ‘flexi-disc’)
allegati a riviste vendute in edicola o realizzati a scopo pubblicitario per
conto di ditte di vario genere.
Alcune delle riviste più attive in questo settore erano la
NET (Nuova Enigmistica Tascabile) e, in particolare, la rivista musicale
Il Musichiere, che nel periodo di poco più di due anni (1959-1961) pubblicherà circa un centinaio di questi dischi.
Il Musichiere, che nel periodo di poco più di due anni (1959-1961) pubblicherà circa un centinaio di questi dischi.
E così dagli incontri fra Sciascia e Mescoli nasce l’idea di avventurarsi in questo campo.
Ma se nel caso del Musichiere i cantanti presentati erano personaggi in genere già noti nel settore musicale (e anche nomi come Sofia Loren e Vittorio De Sica), la Cellograf inizia dando spazio e opportunità a interpreti praticamente sconosciuti che, in certi casi mimetizzati sotto nomi d’arte americaneggianti, interpretano soprattutto canzoni americane popolari in quel momento o, comunque, classici successi ‘standard’
(i cosiddetti ‘evergreens’).
Il successo di questa iniziativa (si arriverà a una media di
800 mila copie a disco) spinge in breve l’azienda a creare una vera e propria
etichetta discografica, la Phonocolor, con sede a Milano in via Maffucci 18, di
cui la Cellograf diventa distributrice.
Gino Mescoli ne diventa il responsabile artistico ma anche
direttore di una propria orchestra che fornirà la base musicale della maggior
parte delle incisioni pubblicate dalla nuova etichetta, nella quale
confluiscono gli artisti già apparsi sui ‘flexi-disc’ Cellograf.
Fra il 1960 e l’autunno del 1962 la Phonocolor pubblica oltre 200 singoli e svariate decine di dischi EP ed LP annoverando nel catalogo, tra gli altri, nomi quali Carla Riva (aka Lottie Rivers), Paolo Pinti (poi John Foster), le orchestre di Gino Mescoli e Felix Cameroni e, ancora, Spero e i Crazy Rock Boys, Vanna Scotti, Lucia Altieri, Nella Bellero, Febo Conti.
Nell’autunno del 1961 nasce però un’altra etichetta, la
Style, nella quale poi, man mano, confluiscono gli artisti della Phonocolor, in
quanto viene deciso di concentrare tutta la produzione sotto un unico marchio.
Su etichetta Style si annoverano svariati successi
realizzati da artisti Phonocolor e da nuovi arrivi: John Foster (Non finirò
d’amarti 1962, Eri un’abitudine 1963, Se tu vuoi 1963, Amore scusami 1964, Io e
te 1964, Cominciamo ad amarci 1965, Se questo ballo non finisse mai 1966),
Vanna Scotti (1962-1965), Lucia Altieri (Lumicini rossi 1962), The Bad Boys
(1966-1967), Franco IV e Franco I (Ho scritto t’amo sulla sabbia 1968, Sole
1969), Emy Cesaroni (1969-1971), I Romans (Nel fondo di un bicchiere 1970, Sole
sole mare mare 1971)
A seguito della grande evoluzione dei supporti 45 giri e LP
e della concorrenza di numerose aziende discografiche nel 1971 la società
decide di chiudere l’attività. Fino a quel momento la Style aveva pubblicato
oltre 250 singoli, numerosi EP e una trentina di LP.
Fra il 1963 e il 1967 la Cellograf attiva anche tre altre
etichette, Big Ben, Primavera e Oscar, dedicate principalmente alla
pubblicazione di musica popolare, canti natalizi e fiabe.
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RispondiEliminaBuon giorno dalle mie informazioni di prima mano la Cellograf era ubicata a Milano in via Maffucci e poi nel 1991 si è trasferita Baranzate. La notizia è certa perché ci lavorava mio padre. Articolo molto interessante.
EliminaBuon giorno dalle mie informazioni di prima mano la Cellograf era ubicata a Milano in via Maffucci e poi nel 1991 si è trasferita Baranzate. La notizia è certa perché ci lavorava mio padre. Articolo molto interessante.
EliminaLa Cellograf simp non era a Baranzate ma a Milano. Si è trasferita a Baranzate nel 1992
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