Carissimi lettori,
oggi vi offriamo un'anteprima dell'intervista a cura di Maurizio Maiotti che appare sul n° 88 della nostra rivista che potete richiedere collegandovi a www.jamboreemagazine.it
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I KAAMS si formano a Bergamo nel 2009 e propongono un
perfetto mix di garage, RnR, R&B e sfumature blues, il tutto avvolto da
melodie 60’s alle quali è impossibile resistere.
Partiti come duo rilasciano il primo Ep “She’s a Killer” a
marzo 2010 per Bedo/Dirty Water. Alla fine dello stesso anno un nuovo 7"
“Choose Your Coffin - the Kaams vs the Monolithics” esce su Boss Hoss,
distribuzione Area Pirata.
Il 2012 è un anno frenetico, un sacco di concerti in tutta
Italia, Germania e Svizzera, e soprattutto il tanto atteso primo album:
“Uwaga!” (LP/CD) esce per Area Pirata/Boss Hoss/Bedo.
Nel Maggio 2013 la band
va in tour in Inghilterra, e per la fine dell'anno tocca Francia, Belgio,
Germania e Svizzera.
Nuovo tour europeo nell'aprile 2014 con gli amici Snookys,
e nuovo album “One To Six” (LP/CD), sempre per Area Pirata/Boss Hoss/Bedo,
uscito ad ottobre dello stesso anno.
Da qui in poi molte date del tour
promozionale già fissate tra Nord e Sud Italia, Spagna e Francia. Ad agosto i nostri
ripartiranno per l’ennesimo tour europeo.
Vorrei iniziare parlando dei quattro componenti e descrivere
brevemente il percorso di ciascuno: studi, lavoro, hobby, aspirazioni nella
vita.
Andrea: Ognuno di noi ha suonato in altri gruppi prima dei
Kaams, siamo una band multigenerazionale e mal collocata logisticamente, ma
nonostante questo teniamo duro. I nostri hobby vanno dal pugilato all'orto
botanica, e per vivere due su quattro passano otto ore al giorno di fronte ad
un PC, uno è barista e l'altro fa il "trafigù" (come si dice dalle
nostre parti). Più che aspirazioni direi obiettivi: continuare ad andare in
giro divertendoci, senza pressioni, e fare ancora qualche disco.
Come nasce la vostra passione per il suono garage-sixties? E
vi sentite parte di una scena?
Andrea: Per quanto riguarda me è sempre stata una sorta di
reazione a catena: inizi ad ascoltare un gruppo Punk e scopri che quel pezzo
che tanto ti piace è una cover di qualcuno venuto quindici/venti anni prima,
quindi ti documenti e approfondisci. Poi ti invaghisci di quel determinato
gruppo degli anni sessanta e scopri che molte cose vengono dal Blues e dal
Soul, e via ancora a scavare. All’incirca è andata così.
Parte di una scena non saprei, sicuramente tra Bergamo,
Brescia e Milano c’è un bel fermento, gruppi più o meno interessanti e ottimi
locali, tutta gente che come noi ha voglia di sbattersi e ha la stessa nostra
vocazione.
Il vostro repertorio come viene selezionato, quali sono le
vostre fonti?
Andrea: Se intendi il repertorio live semplicemente facciamo
i pezzi che secondo noi sono più validi e che ci divertono di più, se invece
intendi le influenze direi che sono abbastanza variegate, non mi pongo mai
limiti a priori, diciamo che i limiti si autodefiniscono all’interno dei miei gusti.
Ascolto tanto e tanta roba diversa, poi cerco di rielaborare a modo mio.
..continua sul n°88 di Jamboree Magazine.
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