Carissimi lettori,
In attesa delle anticipazioni del n.85 di "Jamboree Magazine" di prossima uscita, pubblichiamo parte dell'articolo di Luca Selvini dal n.81 aprile/giugno 2013
....“Giornale Radio: ieri, 29 Settembre, in occasione
del...”

Alla metà degli anni ‘50 il fenomeno del Rock’n’Roll aveva
ormai contagiato molti aspiranti musicisti e in tutte le principali città
italiane si sviluppò una nutrita scena musicale, fatta di formazioni
dilettantistiche che occupavano le cantine, le sale da ballo, gli oratori e i
bar di periferia per dedicarsi al culto di questa nuova ed eccitante musica
d’oltreoceano; Elvis era naturalmente il modello da seguire e la chitarra
elettrica, lo strumento più agognato.
A Modena c’erano già parecchi ragazzi che operavano nel
campo musicale, tutti più o meno destinati ad un futuro di grande successo,
c’erano cantanti come Gianni Borelli e Roman Rock (al secolo Romano Morandi), e
gruppi come Johnny e i Marines e i Golden Rock Boys capeggiati da un
giovanissimo Andrea Mingardi; ed è proprio qui che nel 1957 iniziò l’avventura
di quello che sarebbe divenuto uno dei gruppi di grande fama e successo, se non
il più grande di tutti: l’EQUIPE 84.
In quell’anno un giovane di nome Victor Adolfo Maria
Sogliani, fondò assieme all’amico Francesco Guccini un duo vocale, chiamato The
Blue Caps derivato ovviamente da Gene Vincent, al quale si ispiravano.

Agli albori del nuovo decennio la
sorella di Victor abbandonò la band e al suo posto subentrò un certo Franco
Ceccarelli, mentre nel 1960 Sogliani se ne andò a suonare il basso con una
formazione “rivale”, I Marinos, un sestetto capeggiato dal pianista Marino
Salardini che comprendeva anche Franco Fini Storchi alla chitarra, Paolo
Guarnera al sax, di nuovo Guccini alla chitarra e voce e Alfio Cantarella alla
batteria, un catanese trapiantato a Modena. L’anno successivo i Marinos
cambiarono nome in Paolo e i Gatti e fecero circa 73 concerti fino al novembre
1962, mentre Vandelli e Ceccarelli, avevano formato un nuovo complesso assieme
a Luigi Simonini al basso e Claudio Dotti alla batteria e si erano chiamati I
Giovani Leoni.

Quando nell’autunno del 1963 Salardini abbandonò il gruppo
per unirsi ai Marines, nel giro di poche settimane anche Guarnera se ne andò e
i quattro superstiti stanchi delle solite denominazioni che i complessi di
allora usavano e desiderosi di distinguersi, su suggerimento dell’amico Pier
Farri divenuto loro produttore, cambiarono nome in Equipe 84.
Secondo la testimonianza di Vandelli egli stesso propose la
parola Equipe, mutuata dal nome di una band di musica folk Tahitiana stampato
sulla copertina di un disco trovato per caso, e quella denominazione femminile
piaceva a tutti anche se mancava qualcosa in più da aggiungere, un aggettivo o
un numero; dopo aver scartato l’ipotesi di Equipe di Modena, venne fuori “84” preso a prestito dal famoso
brandy della Stock, si trattò in pratica di una “furbata”, nella speranza di
ottenere più pubblicità e magari apparire col gruppo in un Carosello.

Nella primavera del 1964, grazie all’interessamento di Gian
Pieretti, che li aveva visti suonare, i ragazzi vennero presentati ad Armando
Sciascia, titolare della casa discografica Vedette, che li scritturò subito e
promise loro di fargli incidere un disco; forti del nuovo contratto, l’Equipe
iniziò a battere a tappeto tutte le balere, i night e i locali della Riviera
Romagnola, ma Victor dovette partire per fare il militare e fu quindi
sostituito dal modenese Romano Morandi, che in futuro inciderà a
lcuni singoli col nome di Romano VIII.
lcuni singoli col nome di Romano VIII.
Il primo singolo “ufficiale” dell’Equipe 84 uscì su Vedette
nell’ottobre di quell’anno con Morandi al basso: Papà e Mammà, cover di
Papa-Oom-Mow-Mow dei Rivingtons e Quel che ti ho dato, versione italiana di
Tell Me dei Rolling Stones, segno inequivocabile che nel nostro paese ormai la
nuova moda dei “capelloni” si stava divulgando velocemente.
Il 17 febbraio del 1965 si inaugurò a Roma un locale
prestigioso, il Piper, e la serata di apertura venne affidata proprio
all’Equipe assieme ad un gruppo inglese giunto in Italia più di un anno e mezzo
prima: The Rokes; le due formazioni si erano incontrate l’estate prima in un
night-club di Cattolica; Vandelli e compagni erano andati a vedere questi Rokes
spinti dalla curiosità e ben presto tra loro si sviluppò una sincera amicizia,
nonostante la stampa in seguito definì i due gruppi “rivali”, un po’ come i
Beatles e i Rolling Stones.
Sempre nello stesso periodo uscì il terzo 45 giri, Ora puoi
tornare/Prima di cominciare, la prima era una cover di Go Now dei Moody Blues,
mentre il lato B riprendeva il ritornello di I Get Around dei Beach Boys,
soprattutto nello stile vocale in falsetto, cosa che accomunava molta della
prima produzione del gruppo, poi in maggio Sogliani terminò il servizio militare
e riprese il suo posto; successivamente i ragazzi parteciparono ad un programma
R.A.I per presentare la canzone Prima di cominciare, dove furono curiosamente
accompagnati da un’intera orchestra e infine partirono per una lunga tournée di
tre mesi in Spagna, al ritorno dalla quale, già dall’accoglienza riservatagli
all’aeroporto, la band scoprì di essere diventata famosissima nel nostro paese.
...continua su Jamboree Magazine n°81